Ricordi - mostra di pittura

Venerdì 9 dicembre 2022 si svolgerà l’inaugurazione della prima mostra di pittura di Alberto Brogi - Ulivieri Scardigli, al Caffè degli Artigiani, dalle 19 alle 22.

Foto e video dell’evento saranno poi pubblicati qui sul sito.

Qui sotto la locandina.



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Materiale video senza titolo, informazioni

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Non è facile definire che cosa è “Materiale video senza titolo”. Potrei dire che da quando ho avuto la prima telecamera, nel 1992, ho cominciato a accumulare riprese video. Somigliavano però anche alle fotografie familiari, che tutti noi abbiamo avuto a tonnellate, o per lo meno in abbondanza, dagli anni sessanta in poi. Cioè da quando le macchine fotografiche si sono diffuse nelle famiglie e il benessere ha dato la possibilità di fotografare spesso. Succedeva anche prima dell’arrivo del digitale. In casa nostra ne abbiamo veramente a migliaia di foto e diapositive, degli anni sessanta, settanta e ottanta.
Nello stesso momento, fino dal principio dovevo riprendere perché mi rendevo conto che avevo una possibilità che non era stata data a nessuno, prima degli anni ottanta. Infatti, i famosi filmini in pellicola, il super 8, degli anni sessanta e settanta, per quanto diffusi, non andavano mai oltre i pochi minuti, a causa dei costi. L’elettronica, con la registrazione su nastro vhs per esempio, aveva improvvisamente dato la possibilità di riprendere per ore, a costi ridottissimi, perché le cassette vhs costavano poco.

Adesso, ho circa un migliaio di ore di girato, e è questo materiale che compone via via i video appunto definiti “Materiale video senza titolo”

Cosa sono quindi questi video?

Come scritto sopra, non credo sia facile a dirlo. Non sono più video nel senso di documentari; non hanno più quella forma, nemmeno lo stile del documentario, del “film” in forma di documentario, del cortometraggio, anche di pochi minuti. E del resto non hanno senso come documentari, perché non lo sono.
Non è un video diario; non nel senso che si dà a questo termine come il “vecchio” diario scritto, che si usava una volta.
Non sono video blog; questa forma espressiva, cominciata nei primi degli anni duemila, è comunque diversa, lasciando stare che ormai non la pratica più nessuno, con i social che hanno preso il suo posto, e l’alluvione di video riprese su instagram per esempio.
Fin dall’inizio, fin da quando ho cominciato a raccogliere tutte quelle riprese in una categoria a parte, che appunto ho chiamato “Materiale video senza titolo”, nel 2005, c’è stato un referente all’arte. Persino il nome. Di quadri dal titolo “Senza titolo” è piena la storia dell’arte. Che cosa facevo io, se non produrre qualcosa del genere? Cioè un lavoro, che fosse la mia attività, che la rispecchiasse. Erano realizzazioni artistiche che facevo, senza volere una etichetta. Questo evidentemente mi permetteva una maggiore libertà. Tanto per cominciare il cortometraggio ha delle regole. Non si lasciano andare le riprese per minuti per esempio, mentre quello io volevo fare. Erano documentazione, come quelle dei filmini familiari che si facevano appunto a partire dagli anni ottanta con le vhs, telecamerine economiche. Dovevano quindi recuperare il senso continuo, dello scorrere del tempo e a quello adattarsi, su quello improntarsi. Insomma uscivo da tutte queste regole del genere per avvicinarmi a una realizzazione artistica che non fosse più legata al film al documentario all’audiovisivo normale.
Infatti è una specie di “opera”, che si accumula e che procede, di pari passo con il procedere degli anni, senza che si veda bene la fine. Sono lavori singoli ma in sostanza tutti legati gli uni con gli altri. Sono di fatto finiti in un luogo generico al limite della video art, e sostanzialmente dentro. Se una definizione può essere fatta, sono dei manufatti d’arte, e a quella categoria vanno iscritti; tenendo conto che molta della arte degli ultimi sessanta anni è andata in un territorio fuori delle pratiche abituali, fino all’inclassificabile, e si è caratterizzata appunto per espandersi, per andare dalla pittura e dalla scultura “classiche” verso le forme multimediali e extramediali, in molti casi arrivando al limite del teatrale; la performance, l’happening, l’arte concettuale, la poesia visiva, l’arte nel sociale, l’opera ambiente. Io ho fatto il percorso inverso. Cioè dal film, dal documentario, magari sperimentale, ho passato la linea di confine dopo il quale l’oggetto visivo non è più cinema nemmeno sperimentale ma è altro. Con differenze da video a video: ci sono dei video che tendono al film, avendo caratteri più spiccati di film, di cortometraggio, insieme agli altri detti sopra, altri video hanno più l’influenza del video blog, del video diario; altri dell’istallazione, della video arte; altri del teatro o del teatro filmato; altri che riprendono i modi i fini e il linguaggio dei filmini familiari, quelli fatti appunto a tonnellate con le telecamerine turistiche; altri hanno anche un che di televisivo, rimandi o ricordi di cose anche quelle poco classificabili passate in televisioni, specialmente quelle con venature comiche o surreali, da avanspettacolo. Tutti sono un miscuglio di tutte queste cose, con appunto caratteri più o meno pronunciati.
Tutto questo si evolve e procede, va avanti, di pari passo con le dotazioni tecnologiche che mi sono state messe a disposizione, sulle quali ho immediatamente pensato come fare per svilupparle all’interno di un discorso teorico, di concetto espressivo, artistico, formale.




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Le riprese in vhs - I - Borgo Stella - 19’06





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Le riprese in vhs - I - Borgo Stella - 19’06






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Sacer - 5’33






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Gramsci - 4’13



Bilancio

Aggiornamento 2024
Questo blog arriva dopo tutta una serie di spettacoli teatrali, video, documentari, testi e altre cose, che in forme diverse e con risultati differenti porto avanti dal 1991. Ce n’è di che fare un bilancio, aggiornato adesso al 2024, e partendo da questo impostare i prossimi lavori.
Negli ultimi anni ho ripreso il teatro, che avevo lasciato da parte negli anni Duemila. Nello specifico sono stati fatti tre spettacoli al Caffè degli Artigiani a Firenze. Un monologo, “La minestra di fagioli”, si potrebbe definire una commedia ma con un solo attore. Uno spettacolo di cabaret, “Zold out”, anche questo da solo. Uno spettacolo in forma di festa dai tratti surreali, il “Principato della Passera”, dove ho coinvolto amici che lavorano e frequentano il Caffé degli Artigiani, poi replicato l’anno successivo. Sono stati tre spettacoli dove mi sono cimentato in forme teatrali che da molto tempo avevo voglia di provare. Sono questi e altri spettacoli ancora in lavorazione, da ripetere o da fare, ma ho fermato tutto dopo l’inizio della pandemia.
La pausa nell’attività teatrale è servita per finire il libro “Le ventiquattr’ore”. All’inizio, era uno dei tanti progetti, cominciato a Parigi nel 2003 appena ho avuto a disposizione un computer portatile, ma poi ha preso sempre più spazio, fino a allargarsi in un lavoro importantissimo per l’impegno che ha richiesto e il tempo che ci ho dedicato. Il risultato è un libro di 600 pagine con ventiquattro racconti, ambientati in vari luoghi e tempi, dagli anni ottanta al 2020. Il libro è stato presentato al Caffè degli Artigiani a luglio del 2023, quindi dopo circa venti anni dalla stesura delle prime righe dei racconti. Ho tentato di dare una descrizione della realtà, sulla linea di quello che faccio nei video e nel teatro. C’è quindi una specie di ritratto di un’epoca, nelle intenzioni. Vuole essere un larghissimo affresco della mia e delle generazioni subito successive, con cui mi è capitato di dividere molto, a partire dall’università, avendo fatto molti anni fuori corso. Il libro è in vendita a 15 euro; chi è interessato può mandarmi una mail a albertobrogi@yahoo.it.
Il progetto che in questi anni, specie dopo aver finito il libro, mi ha occupato di più è la realizzazione di video, che sono finiti dentro “Materiale video senza titolo”. Questa esattamente come il libro, partita come iniziativa tra molte altre, ha finito per prendere uno spazio enorme e sostanzialmente nell’inglobare anche molti filmati che ho registrato, in vhs e altri formati, dal 1992 in poi, anno in cui ho comprato la prima telecamera. Ho messo online diversi video sull’Internet Archive, che per chi non la conoscesse è una sorta di biblioteca pubblica di internet, no profit, e quindi a disposizione di tutti gratuitamente per la visione, senza pubblicità. Si possono anche scaricare. Maggiori informazioni sul progetto alle pagine dedicate al Materiale video senza titolo su questo sito, qui
informazioni generali, qui link ai video con descrizioni in dettaglio.
Ho scritto una serie di altri testi, recensioni teatrali, e critiche sulla letteratura contemporanea, l’editoria e altri argomenti di cultura. Avrei dovuto scrivere più spesso e con continuità cose del genere, e pubblicarle anche qui in questo blog, che quindi avrebbe dovuto essere aggiornato spesso, ma la realizzazione dei video e la scrittura del libro in pratica hanno preso quasi tutto il tempo degli ultimi mesi. Diversi testi scritti li ho messi in formato pdf sull’archive. La parte di riflessione e di vera e propria critica teatrale cinematografica artistica eccetera, la considero parte integrante delle attività di intervento nelle arti, tanto che non vedo la differenza con il fare video teatro o la scrittura del libro “Le ventiquattr’ore”. La mia formazione è di storico delle arti, in particolare nella materia in cui mi sono laureato e cioè Storia del Teatro; sarei, o potrei essere, per la formazione che ho avuto, un critico teatrale, o un ricercatore di storia del Teatro. Peraltro, molto centrato sulla militanza; le insegnanti di Storia del Teatro con cui a Siena ho dato tre esami e la laurea, erano una critico militante oltre che storico del teatro, Lia Lapini; l’altra, oltre che storico del teatro, anche autrice di testi per il Teatro Povero di Monticchiello, sul quale mi sono laureato. Per me non cambia nulla: scrivere testi di analisi e di critica sul teatro il video l’arte in genere è semplicemente portare avanti lo stesso discorso dei video del teatro dei racconti eccetera, in un’altra forma.
Ci sono stati altri progetti importantissimi in questi anni. Il più importante è stata la realizzazione dei video per la parte di documentazione tramite filmati del libro di ricette storiche della mia famiglia scritto da mia madre, “Coccole di cipresso”. Sia in questo che nel suo libro precedente, di racconti sulla memoria della famiglia, “Candele di ghiaccio”, ho aiutato nella impaginazione e scrivendo anche le presentazioni. Ce li siamo stampati da soli, dato che nessuna delle case editrici che abbiamo contattato era interessata. Lo stesso ho fatto per il mio libro di racconti, in questo caso non ho nemmeno cercato una casa editrice dato che non ne volevo proprio sapere, i motivi stanno in
questo articolo.
Nel bilancio ovviamente vanno anche le cose che ho fatto anni fa; ho messo su moltissime iniziative, spettacoli, scritti, video, che non rientrano nella lista riportata sopra; ci sono gli spettacoli realizzati negli anni novanta, di cui ci sono documentazioni video, il fotogramma sotto viene per esempio da uno spettacolo del 1993.


Angelica, Augusta

Prove di “Angelica, Augusta”, atto unico rappresentato a Siena negli anni ’90, nello spettacolo intitolato “Sei atti unici”. Nella foto, a sinistra Eduardo (Santoro)